Il 9 marzo 1945 bombardamento americano della capitale del Sol Levante con bombe incendiarie.
Qualche mese dopo...il vero Olocausto!!
Ovvero il lancio di 2 bombe atomice (evidentemente una non bastava!!) su Hiroshima e Nagasaki.
L'attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941 apri un nuovo fronte sul pacifico e il sud est asiatico che si protrasse fino alla decisione americana di utilizzare la bomba atomica le cui ricerche in quegli anni avevano portato a sperimentare in segreto gli effetti devastanti di una simile arma. La messa a punto della bomba atomica coinvolse i più grandi scienziati dell'epoca, molti di loro profughi dall'europa nazista poichè di origini ebraiche o antifasciti e antinazisti; il coinvolgimento non fu solo tecnico ma anche morale, considerato l'elevato potere distruttivo: nulla di simile era mai stato sperimentato prima ma era chiaro che si attuava un olocausto, l'olocausto nucleare che avrebbe lasciato il suo marchio indelebile per gli anni a venire.
Il 24 luglio 1945 il presidente americano Truman informò Stalin che gli USA possedevano la bomba atomica. Il 26 luglio 1945 undici giorni prima dell'utilizzo delle bombe gli USA, Gran Bretagna, URSS e Cina approvarono la dichiarazione di Potsdam relativa alla resa senza condizioni del Giappone, le forze alleate riunite a Potsdam inviarono al Giappone un’intimazione di resa: la capitolazione dovrà essere totale, viene solo concessa la possibilità di scegliere la futura forma di governo e di rientrare in futuro nel circuito dell’economia mondiale. Prendere o lasciare, "the alternative for Japan is prompt and utter destruction...", l’alternativa per il Giappone è la distruzione immediata e totale.
Gli esperimenti dei tecnici statunitensi servirono a preparare il lancio nei minimi particolari: l’esplosione dell’ordigno si doveva innescare a poche centinaia di metri di altezza affinchè il potere distruttivo fosse il massimo: una esplosione a terra avrebbe scavato un gigantesco cratere, mentre uno scoppio a una quota troppo alta avrebbe creato una dispersione radioattiva.
l 6 agosto alle 8,15 primi e 17 secondi, Little Boy, come veniva chiamata la bomba, scivolò nell'aria. L'esplosione si sarebbe dovuta verificare 43 secondi dopo e così fu: trascorsi i 43 secondi un lampo accecante abbagliò 300mila persone e cancellò della città ogni ombra. Alla luce seguì l'esplosione: solo a 40 o 50 Km di distanza da Hiroshima fu possibile udirne il boato, per quelli più vicini si trasformò in silenzio. Il calore (dai 300 ai 900mila gradi) liquefece i tetti delle case, annientò le persone fissando le loro ombre sull'asfalto. A 4 Km di distanza da Hiroshima la gente sentì quel calore sul viso e ne ebbe la pelle ustionata.La raffica dell'esplosione si sprigionò dalla palla di fuoco alla velocità di 1300 Km/h, e, in un raggio di molti Kmq, le case ancora in piedi vennero sradicate dalle fondamenta. Quest'onda d'urto premette con la forza inconcepibile di 7000 tonnellate di per cmq.
oi enormi gocce d'acqua color pece, prodotta dalla vaporizzazione dell' umidità, riportarono a terra la polvere radioattiva dispersa nell'atmosfera. Un vento infuocato rifluì verso il centro dell'esplosione a mano a mano che l'aria, al di sopra della città, diventava più rovente. Sollevò le onde del fiume Onta sommergendo coloro che vi avevano cercato refrigerio e salvezza.
Il puntatore TOM FEREBEE premuto il pulsante per lo sgancio, contò i 35 secondi necessari alla bomba per raggiungere il suolo, poi da 18 chilometri nel frattempo percorsi, si accinse a guardare fuori l'effetto e rimase impietrito.
"Mi parve che il sole fosse calato d'improvviso sulla terra, per poi risalire. Dio mio che cosa abbiamo fatto!".
Hiroshima NagasakiNel cielo a 11 miglia di distanza, due onde d' urto colpirono successivamente la superfortezza volante che aveva sganciato la bomba, scuotendola con violenza.
C'erano 41 templi nella città di Hiroshima: il fuoco li distrusse tutti.
L'uso di tale arma dagli effetti mostruosi, in grado di distruggere intere città in pochi attimi suscitò non poche perplessità sull'opinione pubblica. L'europa devastata dalla guerra aveva subito la distruzione degli eserciti, fatti di uomini e armi convenzionali, ma adesso il mondo doveva fare i conti con un arma che richiamava le coscienze all'apocalisse, alla fine del mondo. Inoltre cosa sarebbe successo se una simile arma l'avessero avuta prima i nazisti? e quali sarebbero state le nuove strategie militari di chi possiede un tale potere? non dimentichiamo infatti che le due bombe furono sganciate su delle città facendo migliaia di vittime civili e non su obiettivi militari.
Tali interrogativi portano a chiedere se l'utilizzo delle due bombe e l'olocausto di 300.000 persone furono militarmente necessari. Gli U.S.A. avevano infatti già ricevuto una richiesta di pace da parte del Giappone e i rapporti dell'aviazione affermavano che lo stato nipponico si sarebbe arreso certamente entro la fine dell'anno anche senza che si dimostrassero necessari lo sgancio dei due ordigni o le invasioni sul territorio giapponese.
Questi rapporti smentiscono completamente il messaggio di Truman. Chi era quindi il vero destinatario della bomba? Le previsioni degli attacchi di terra già programmati ai danni del Giappone davano perdite non superiori a 40.000 uomini, ma il presidente americano continuò a gonfiare le cifre. Molti scrittori, nei loro saggi sull'energia atomica, avevano affermato l'inutilità militare del provvedimento definitivo.
Nel '45 il timore di vedere la Germania vittoriosa non esisteva più e il Giappone era sul punto di arrendersi e gli U.S.A. avevano utilizzato le uniche due bombe di cui erano a disposizione con una fretta ingiustificabile. I più autorevoli scienziati statunitensi avevano inoltre ammonito il presidente di non utilizzare la bomba contro civili.
Perché il presidente aveva agito comunque? Alcuni scrittori danno come motivo il fatto che Stalin si era impegnato ad attaccare il Giappone per l'8 agosto. Era chiaro che se la Russia fosse riuscita a scontrarsi vittoriosamente con il Giappone finche gli Stati Uniti erano fermi a Okinawa, ne avrebbe ricavato un grande prestigio internazionale, a danno degli Usa. Così, sganciate le due bombe, l'attacco russo riuscì, ma passò inosservato, a causa del clamore provocato dall'utilizzo della bomba nucleare. Cousins e Finletter danno un'interpretazione "americana" dell'accaduto dicendo: "Agendo così, abbiamo evitato una lotta per il controllo effettivo del Giappone... Se noi non fossimo usciti dalla guerra in netto vantaggio sulla Russia, non avremmo avuto nessuna possibilità di opporci alla sua espansione". Si arriva così a dire che il lancio delle bombe può già essere considerato il primo atto della guerra fredda. L'idea di utilizzare la bomba atomica come arma contro l'U.R.R.S. era nata già prima della fine della guerra, poiché gli U.S.A. avevano già intuito ciò che sarebbe successo...
Il resoconto dei giornalisti giunti sul luogo del disastro prima dell'arrivo degli americani scrivono che tutti i feriti erano destinati a morire, che le radiazioni facevano morire più di 100 persone ogni giorno. Il giornalista W. Burchett, nel suo rapporto ai sovietici, scrive: "Gente non toccata dal cataclisma sta morendo ancora, misteriosamente, orribilmente... Hiroshima fa pensare ad una città sulla quale sia passato un enorme rullo compressore che l'abbia stritolata, annientata per sempre... Negli ospedali ho scoperto persone che, pur non avendo ricevuto alcuna ferita al momento dell'esplosione, stavano tuttavia morendo per i suoi misteriosi effetti". La stampa americana replicò più volte sottolineando che non c'era radioattività ad Hiroshima e dicendo che la propaganda del Giappone era volta soltanto a danneggiare gli Stati Uniti davanti all'opinione pubblica.
L'esplosione della bomba non suscitò un grande clamore a Mosca: i principali quotidiani la nominarono soltanto, e non parlarono neppure di quella di Nagasaki (lanciata il 9 agosto 1945 dimostrò al mondo intero che quella di Hiroshima non era l'unica e ultima bomba posseduta dagli USA). Solo giorni dopo accusarono la propaganda statunitense di voler sminuire il ruolo della Russia nella vittoria definitiva della guerra.
Quando però le informazioni sugli effetti della bomba giunsero negli States, i militari si organizzarono subito per bloccare questa fuga di notizie. Chiusero l'accesso ai luoghi delle due stragi, sequestrarono tutto il materiale informativo, fecero chiudere alcuni laboratori e ospedali che si occupavano di studiare gli effetti della strage. Un reparto medico dell'esercito giunse ad Hiroshima per studiare questi effetti; ad anni di distanza, si continuò a curare persone affette dalle conseguenze del bombardamento. Questa politica di oblio funzionò perfettamente e la questione passò in secondo piano. Nonostante il generale Eisenhower avesse annunciato che la bomba nucleare non sarebbe più stata usata come mezzo d'attacco, la politica militare degli Stati Uniti stava cambiando: secondo i rapporti di alcune riunioni segrete "gli Stati Uniti hanno potuto fino ad ora attenersi ad una tradizione di non colpire mai fino a che non fossero attaccati. Per il futuro, la nostra forza militare dovrà essere capace di sopraffare il nemico e di annientare la sua volontà e capacità di fare guerra prima che possa infliggerci un danno significativo".
Dal 1949 anche l'Unione Sovietica entrò in possesso del segreto della bomba atomica, da allora si è innescata una rincorsa al potenziamento delle armi atomiche;
La guerra fredda tra USA e URSS portò per diversi decenni a una situazione di paura reciproga sulla possibilità che un conflitto tra le due superpotenze potesse innescare la "reazione a catena" con l'uso di tutte le armi nucleari disponibili e la conseguente scomparsa del genere umano. La trasformazione dell'Unione Sovietica e la caduta del muro di Berlino cambiarono gli assetti militari e le strategie annesse ma il pericolo di un olocausto nucleare è sempre più alto, oggi infatti il segreto atomico non è più esclusiva delle due superpotenze, nazioni come Francia, Cina, India possegono ordigni nucleari, Iran, Corea del Nord e altre nazioni ambiscono ad avere un arsenale atomico, altre nazioni ancora sono sospettate di possedere già segretamente ordigni nucleari di vario genere.
Il proliferare di una tale corsa all'arma nucleare pone interrogativi sempre più inquietanti sulla possibilità di utilizzo di tali armi. Gli stessi Stati Uniti hanno messo a punto una strategia di utilizzo di armi atomiche definite mini-nuke ovvero di basso potenziale in grado di limitare l'esplosione in aree circoscritte. Sicuramente una possibilità in più per l'utilizzo di una bomba nucleare che poichè non crea effetti così devastanti come quelle "potenti" quasi rischia di passare inosservata.
Nonostante questi avvenimenti, oggi gli USA fanno i moralisti ad altri paesi, come ad es l'Iran, per l'ipotetico uso del nucleare a scopi militari.
Quando i PRIMI e gli ULTIMI, ad averlo usato, sono stati proprio loro!!!
GLI AMERICANI!!!