| 22 Marzo 2008
Smentita di Roberto Fiore all'intervista pubblicata il 22/03/2008 sul sito Corriere.it
Notiamo con disappunto che la campagna mediatica contro FORZA NUOVA, ha assoldato il il sig. Alessandro Trocino, che ha inserito all'interno dell'intervista, domande e risposte mai formulate. Mai sono stato più convinto dell'assoluta necessità di creare una seria alternativa politica al PDL, partito di ispirazione liberista, filoamericana e del tutto disinteressato alle problematiche sociali che attanagliano il nostro popolo. Per tanto invito tutti i dirigenti e i militanti di FORZA NUOVA a proseguire questa campagna elettorale, al fine di creare un'alternativa al duopolio centrista che porterà il nostro paese al tracollo.
Il segretario nazionale Roberto Fiore.
Intervista al candidato Premier di Forza Nuova Roberto Fiore
Il Megafono marzo 2008 Speciale Elezioni
*****
Una candidatura inaspettata la sua, perché scende in campo?
Ho considerato come un dovere morale mettermi in discussione in un periodo di crisi terminale della politica italiana. Devo ringraziare anche tutti quei cari amici e sostenitori all’interno ed all’esterno di Forza Nuova che hanno contribuito a questa scelta.
Lei si presenta con Forza Nuova, da solo, in una fase in cui tutti rincorrono l’entrata nei due partiti maggiori, come mai?
E’ il momento giusto per affermare che la classe politica di centro destra e di centro sinistra non ha le carte in regola per risolvere veramente i gravissimi problemi che stanno affrontando gli italiani. Non credo – poi - che un sistema “bipolare-bipartitico” possa realisticamente apportare un contributo positivo al dibattito politico.
Che pensa dei suoi rivali Walter Veltroni e Silvio Berlusconi?
Appartengono entrambi ad una generazione di politicanti che ha fallito. È evidente poi che le loro posizioni siano – al di là della retorica della campagna elettorale – totalmente appiattite e speculari. Hanno programmi pressoché identici caratterizzati dalla medesima matrice liberista, senza alcuna attenzione al piano sociale.
Lei ha molti figli e crede nella Famiglia, qual è la sua opinione sui DICO-PACS ?
I Dico- Pacs sono un obbrobrio frutto della sciagurata lotta che il laicismo e la sinistra ha condotto contro la Famiglia. Forza Nuova è sempre stata un’avanguardia della tutela dei valori e principi della nostra cultura e tradizione. In tempi non sospetti – anche da soli – abbiamo manifestato contro le vergognose parate dei gay-pride , coscienti che le stesse rappresentavano il trampolino di lancio per tutti gli attacchi lanciati in seguito contro la famiglia.
Ogni giorno aumentano le donne vittime di abusi sessuali. Come mai? La sua soluzione?
In Italia ed in tutto l’Occidente la vita non è rispettata dal principio al termine. I primi ad essere colpiti sono i bambini, poi gli anziani e le donne, cioè, le fasce più deboli della società. Abbiamo registrato inoltre il fallimento storico delle rivendicazioni “femministe” infarcite di ideologie e preconcetti: basti pensare all’incidenza del fenomeno dell’immigrazione sui reati di molestie sessuali. I dati sono allarmanti, ma il solo fatto di esplicitarli diventa in Italia inopportuno e politicamente sconveniente. Una soluzione chiara e funzionale sta sicuramente nella “certezza della pena” per chiunque si sia reso responsabile di crimini simili. Ma, bisogna intervenire anche a livello culturale promuovendo una diffusa coscienza civile volta a tutelare e salvaguardare la sicurezza delle donne.
Ha espresso anche incondizionata solidarietà al pontefice dopo i noti fatti della Sapienza. Libera religione in libero Stato?
Quello che è successo alla Sapienza, dove il Papa – legittimamente invitato a partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico – non si è potuto presentare vista la reazione scomposta di larghi strati della sinistra e addirittura del corpo docente, è una vergogna che ha fatto ridere tutto il mondo. Bisogna rispettare la religione quale elemento aggregante e protettivo dell’intera comunità nazionale. Le cosiddette interferenze della Chiesa denunciate a gran voce dalla sinistra non sono altro che delle doverose e corrette prese di posizione su temi fondamentali non solo per la politica ma per tutti gli ambiti del vivere comune. In Italia c’è troppo fanatismo anticlericale e sopravvive ancora un pregiudizio ideologico che è erede delle spoliazioni e dei roghi delle chiese di stampo giacobino.
La Tradizione: cos’è secondo lei cos’è e cosa la lega alla Politica?
La politica deve essere intesa oggi non come uno strumento di arricchimento personale o di scalata sociale, bensì come un’opera di tutela e difesa di ciò che ci è stato dato in dote dalle precedenti generazioni. Abbiamo il dovere di far sopravvivere agli eventi tragici che stanno caratterizzando la nostra epoca tutti quegli insegnamenti e quelle conoscenze che hanno un valore a-temporale. Basti pensare all’enorme patrimonio storico, architettonico, artistico, culturale in nostro possesso: l’Italia in questa direzione ha molto da imparare e bisogna rimboccarsi le maniche per salvare quei mirabili esempi di intelligenza umana che oggi – purtroppo- rischiano la rovina.
E’ un imprenditore di successo: come vede l’attuale fase di crisi e recessione che sta colpendo l’Italia ed in parte l’Europa?
La crisi che colpisce i mercati mondiali è certamente strutturale e le sue ragioni stanno nella natura profonda dell’attuale modello di sviluppo economico dominante: c’è la totale assenza di valori e punti di riferimento etici. L’azione economico-produttiva è assolutamente anarchica ed è vittima di una spasmodica ricerca del profitto a breve termine. Siamo sudditi di un imperialismo economico che ci scippa i migliori assets produttivi. I nostri governanti hanno una subalternità internazionale nella dotazione di fonti energetiche. Insomma una crisi nera.
Non si può dire che il programma di Forza Nuova sia di stampo liberista, volete mica acchiappare i voti in uscita da Alleanza Nazionale che hanno a cuore il sociale?
Perché no? Noi siamo intimamente avversi al liberismo selvaggio, di cui An è diventata l’alfiere più spudorato. Speriamo che qualcuno dei suoi elettori abbia qualche reminescenza di parole e concetti come Stato Sociale, Carta del Lavoro etc. In noi troverà dei fedeli interpreti.
Il lavoro, la precarietà, il caro-vita: ci sono delle soluzioni che possano risolvere la crisi?
Bisogna ridistribuire la ricchezza in modo corretto, con particolare attenzione alle concrete necessità e bisogni. Lo stato deve assumersi piene responsabilità nella cura dei problemi economici che stanno letteralmente “affamando” le famiglie italiane. È –oramai- dato incontestato che il nostro paese stia raggiungendo a grandi falcate livelli di povertà e recessione impensabili nel mondo occidentale. Le ricette propinateci sino ad ora, quali la flessibilità, il part time, le pensioni private, i finanziamenti facili, sono risultati fallimentari su ogni fronte. La flessibilità è diventata precarietà insostenibile, dal part time alla disoccupazione il passo è stato breve.. Per invertire la rotta ed evitare il tracollo bisogna assolutamente investire l’economia di quel ruolo che ad essa compete. Non si può certamente – pena la disintegrazione civile- tagliare il sociale ed abbandonare gli italiani a loro stessi. Lo stato non deve essere un organismo parassitario ma uno strumento di difesa e tutela. Sul carovita basterebbe intervenire con tutta l’autorità dettata dall’emergenza in corso, ponendo dei correttivi espliciti quale l’indicizzazione dei salari, la formazione di un commissariato speciale con pieni poteri anche di comprimere i meccanismi scellerati creati dalla speculazione nel libero mercato.
La politica della concertazione ha manifestato con il susseguirsi delle morti bianchi il suo fallimento oppure gli effetti della globalizzazione sono totalmente incontrollabili?
Le morti bianche e la lunga catena di incidenti sul lavoro che si sta perpetuando con cadenza quotidiana in Italia hanno poco a che vedere con la globalizzazione; piuttosto il fallimento della politica della concertazione ha fatto affiorare ciò che sosteniamo da sempre. I sindacati non fanno gli interessi dei lavoratori ma fungono da cinghia di trasmissione per un loro più compiuto sfruttamento. In un’epoca come la nostra la morte di migliaia di lavoratori e padri di famiglia rappresenta l’estremo sacrificio dei molti sull’altare del profitto dei pochi (noti).
Immigrazione e sicurezza. Lei auspica un blocco immediato di tutta l’immigrazione. Crede che sia realizzabile?
Intanto in una fase di emergenza come la nostra si inizi con un blocco totale ed immediato degli ingressi. Poi bisognerà prendere atto che in Italia non possiamo nemmeno permetterci il “lusso” dell’immigrazione. Per il bene nostro e anche di coloro che emigrano dai loro paesi, su questo tema non si deve fare retorica. In Italia non esistono le condizioni minimali per accogliere nessuno.
Il disagio giovanile e la droga. Immagino sia un proibizionista.
L’uso della droga è un sintomo e, al contempo, una causa del disagio giovanile. La soluzione non può essere che radicale anche se effettuata su più piani. Bisogna investire sui giovani e non abbandonarli a falsi miti che replicano stereotipi disgreganti. Con Forza Nuova siamo stati gli unici a denunciare pubblicamente il “rimbambimento” collettivo della cosiddetta Mtv Generation. Non c’è poi un serio sostegno alla prevenzione delle dipendenze e soffriamo un assoluto vuoto per quello che concerne il recupero. Ci sono stati dei casi eroici che hanno fatto scuola a livello internazionale: basti pensare a San Patrignano. Ma in Italia – purtroppo- i buoni esempi suscitano l’invidia di chi su questi problemi ha creato una catena di sfruttamento e profitti.
In politica estera che posizioni assumete? Che ne pensate delle missioni all’estero?
Auspichiamo un modello multipolare che guidi le speranze di equilibrio nei rapporti tra le nazioni. Siamo tenacemente in opposizione agli impegni militari assunti per subalternità agli interessi degli Stati Uniti d’America. Non è inattuale pensare ad una seria rivisitazione delle alleanze strategiche fino a qui imposte e subite.
La presenza americana in Italia. Veltroni è stato contestato dai comitati No Dal Molin a Vicenza. Cosa pensa in merito?
Gli americani occupano militarmente e strategicamente il territorio nazionale con la scusa di una guerra che si è chiusa nel secolo scorso. Questa presenza ingombrante è diventata più che evidente vista la politica di allargamento delle basi e dei siti militari motivata da presunti allarmi terroristici. La verità è che gli americani considerano a ragione l’Italia una colonia dove poter fare il bello ed il cattivo tempo sicuri di una costante sudditanza dei nostri politici.
Lei simpatizza molto per la Russia e per lo “zar” Vladimir Putin. Perché tanta simpatia per un ex Kgb?
Perché è un buon patriota, un buon cristiano ed i suoi interessi nazionali coincidono con i nostri.
Cattolicesimo e Islam, Italia e Medioriente. Pace o Guerra?
Credo nella possibilità di coesistenza pacifica nel rispetto reciproco, sfruttando le grandi possibilità di collaborazione culturale, commerciale, energetica, per ciò che compete la diplomazia internazionale. Siamo però totalmente contrari ad ipotesi ecumeniche tese a parificare ed omologare le nostre differenti tradizioni. Il pensiero neocons alla Fallaci non ci appartiene, pur affermando la necessità di proteggere la nostra religione in Italia e nel mondo.
Le moschee in Italia. La Lega si è fatta una grande pubblicità facendo passeggiare i maiali di Calderoli nei terreni che saranno adibiti a moschee. Avete già comperato i vostri suini tricolori?
Noi rispettiamo le altre religioni e chi rende culto a Dio. I musulmani hanno però l’arroganza di voler “conquistare” religiosamente l’Europa. Ciò è inammissibile vista anche la totale assenza di reciprocità. Siamo quindi contrari all’apertura di nuove moschee in Italia, ma mai ci sogneremmo di offendere una religione in maniera così rozza e volgare.
Quasi certamente diventerà deputato al parlamento Europeo. Dalle barricate alle comode poltrone?
Caro amico, ogni luogo è una barricata per l’uomo che lotta! E poi, al parlamento europeo ho già in programma una serie d’iniziative per denunciare la crisi che ha provocato in Italia l’entrata in vigore dell’Euro, una serie di manifestazioni per dire un No secco all’entrata della Turchia nell’Unione Europea e una catena di proposte per una politica comunitaria volta al blocco dell’immigrazione.
Crede che il dopo elezioni in Italia sarà caratterizzato da stabilità, inciucio, o di nuovo alle urne? E se dovesse essere l’ultimo dei casi, vi coalizzereste con Berlusconi?
Nel futuro vediamo delle ampie possibilità di convergenza tra i due schieramenti maggiori. Le possibilità che si giunga ad una “grande coalizione” non sono poi tanto remote. D’altronde gli stessi loro programmi sono pressoché coincidenti. Berlusconi è un grande trasformista legato ad una concezione utilitaria del potere. Noi abbiamo una visione più romantica ed ideale della politica. In più perseguiamo obbiettivi a tutela dei meno abbienti. Il programma del Popolo della Libertà – tanto per capirci- è per noi un vero e proprio obbrobrio.
Giù dalla torre: Veltroni o Berlusconi?
Giù dalla torre buttiamo Veltrusconi e siamo tutti più felici.
|